La nascita del francobollo
Rowland Hill è il padre del francobollo come lo conosciamo. Fu lui, infatti, a proporre, promuovere e far approvare una riforma postale in Gran Bretagna, nonostante l’ostilità del Post Office. Rowland Hill comprese che, per favorire l’aumento del traffico postale, erano necessarie alcune modifiche sostanziali; in primis rendere il servizio prepagato, per fare in modo che la tariffa venisse corrisposta al momento della spedizione e a spese del mittente anziché del destinatario. In secondo luogo, propose tariffe più basse, accessibili a un più vasto pubblico, e commisurate al peso piuttosto che alla distanza. Tutto questo avvenne nel 1837, quando Sir Rowland pubblicò il libretto “Post Office Reform”. Una volta approvata la riforma, il francobollo assume la forma che noi tutti conosciamo: pezzi di carta con una stampa sul dorso e una soluzione glutinosa sul retro. Il primo soggetto fu il profilo della Regina Vittoria e l’oggi famoso Penny Black venne emesso nel 1840. La dentellatura attuale si deve a un’invenzione risalente al 1848 dell’ingegnere Henry Archer: la perforazione meccanica.
Il successo mondiale e i primi francobolli italiani
Il successo del nuovo tipo di francobollo fece letteralmente il giro del mondo: entro pochi anni anche altri paesi adottarono il modello di Hill, dalla Svizzera al Brasile, dagli Stati Uniti all’Italia. La prima serie di francobolli italiani vide la luce nel 1850 con l’Aquila Bicipite del Regno Lombardo-Veneto, seguito dal Regno di Sardegna con l’effigie di Vittorio Emanuele II e dal Granducato di Toscana. La prima emissione del Regno d’Italia avvenne nel 1862.
Filatelia: francobolli da collezione
Per filatelia si intende l’attività di raccolta, vendita e collezione di carte-valori postali e francobolli. L’interesse nei confronti di questi articoli può essere vario e dare origine a collezioni di stampo diverso. I francobolli si distinguono tra loro per luogo e periodo d’emissione, per tipo di edizione (commemorativa, ordinaria, segnatasse, pubblicitaria) e in base alla presenza o meno di annullamenti e timbri. È possibile distinguere i collezionisti in due categorie principali: da un lato coloro che hanno un interesse storico per il francobollo e i vari documenti, compresi i cosiddetti interi postali (cartoline, lettere, plichi) che riportano il timbro dell’ufficio postale e sono testimoni di un piccolo viaggio intimo e personale, dall’altro gli appassionati di iconografia, che collezionano i francobolli per i tipi e i soggetti rappresentati e che quindi prediligono gli esemplari mai viaggiati e in condizioni pari al nuovo. È questo il caso del collezionismo tematico, che si volge alla raccolta di francobolli di valore riportanti determinati soggetti. I prezzi dei francobolli dipendono dalla rarità dell’edizione e dallo stato di conservazione, partendo da appena 0,01 € fino ad arrivare a diverse migliaia di euro.